La creazione di uno spazio,entro cui operare è uno dei requisiti fondamentali per poter eseguire un intervento in laparoscopia .
Ciò si ottiene con la realizzazione di un pneumoperitoneo ,attraverso l’uso di appositi strumenti ,ago di Verres – trocar -insufflatori ,che immettono gas (anidride carbonica CO2) nella cavità addominale .
I problemi legati all’induzione ed al mantenimento del pneumoperitoneo , hanno portato allo sviluppo di tecniche alternative per la creazione di uno spazio operatorio intraperitoneale (gasless laparoscopy) .
Nessuna di queste tecniche è tuttavia in grado di evitare che si determini il cosi detto ” effetto tenda ” ,che non permette di creare uno spazio operatorio omogeneo e paragonabile a quello ottenuto con l’infuflazione dei gas .
Da molti anni la ns. equipe chirurgica utilizza , dopo l’induzione del pneumoperitoneo , il posizionamento del sospensore di parete ideato dal Dott. MOURET ,il primo chirurgo al mondo ad aver eseguito la Colecistectomia Laparoscopica ,e con cui ho avuto la possibilità di collaborare a stretto contatto per molti anni .
L’utilizzo del sospensore di parete permette al chirurgo ,con funzioni d’aiuto,di avere sempre a disposizione l’aspiratore o una pinza chirurgica ,per facilitare il compito del chirurgo primo operatore ,non dovendo sostenere il margine epatico per l’esposizione della loggia sottoepatica .
Questa tecnica ci permette inoltre ,in caso di perdita ,per i più diversi motivi ,del pneumoperitoneo di poter proseguire l’intervento in condizioni di non rischio per il paziente